Il
15 Novembre 2003 i Comitati di Quartiere di Case
Rosse e Settecamini presentavano un Esposto alla Procura della
Repubblica di Roma per le opportune indagini.
Entro il
15 Dicembre 2003 la Engelhard avrebbe
dovuto ultimare i lavori di adeguamento dell'impianto di smaltimento
dei rifiuti pericolosi, finalizzato al recupero dei metalli preziosi
come prescritto dall'autorizzazione della Provincia. Questo nuovo
impianto per abbattere i fumi emessi nell'atmosfera li fa passare in
vasche di lavaggio, dove vengono in parte trattenute molte sostanze
tossiche. Queste acque di lavaggio, opportunamente trattate, vengono
poi versate nell'Aniene dopo aver ricevuto l'Autorizzazione del Sevizio
2° di Tutela delle Acque della Provincia.
I Comitati e le Associazioni ambientaliste, confidando nel fatto che
gli Uffici della Provincia avessero 3 mesi di tempo dalla domanda
dell'Azienda (presentata il 26/11/03) per stilare l'Autorizzazione,
hanno redatto ed inviato agli organi competenti un documento ad hoc con
lo scopo di fare applicare le condizioni più restrittive
previste dalle leggi vigenti.
Purtroppo alla data della spedizione per fax del documento (30 dicembre
2003) il Servizio 2° di Tutela delle Acque aveva già
redatto l'Autorizzazione (prot. 6994 del 23 dicembre 2003) che
l'Azienda aveva ritirato il 30 dicembre stesso.
In data
19 gennaio 2004 i Comitati, essendo venuti
a conoscenza di questo rilascio tempestivo, hanno subito presentato al
Servizio 2° della Provincia la seguente domanda di accesso ai
documenti:
Sono stati ricevuti i seguenti documenti accompagnati dalla lettera di
accoglimento della richiesta:
Da una lettura anche superficiale e da profani di questi documenti i
Cittadini non possono non porsi una serie di domande molto
preoccupanti: leggere il seguente documento:
In data
15 gennaio 2004 è apparso sul
Messaggero un articolo dove veniva anticipato lo spostamento della
Centralina per l'inquinamento atmosferico situata nella Tenuta del
Cavaliere, cioè a ridosso dei Nuovi Mercati Generali e dei
quartieri di Case Rosse, Settecamini e Setteville.
Dal momento che questa centralina registra d'estate costantemente
limiti di Ozono superiori alla norma i cittadini si chiedono come i
Signori dell'ARPA, insieme agli altri Signori responsabili
dell'Ambiente, abbiano potuto pensare di risolvere il problema
rimuovendo la causa che lo evidenziava. Nella petizione del 13 ottobre
i 3508 Cittadini firmatari hanno chiesto lo spostamento della
centralina della Tenuta del Cavaliere in Via di Case Rosse dove il
traffico delle nuove bretelle aggraverà l'inquinamento
esistente. Forse si teme che per l'inquinamento registrato da questa
centralina si debba bloccare la circolazione delle auto anche in
periferia?
In data
21 gennaio 2004 i Comitati, alla luce dei
documenti ricevuti dal Servizio 2° "Tutela delle Acque", hanno
chiesto anche al Servizio 3° "Tutela dell'Aria" copia di tutte
le eventuali Diffide esercitate nei confronti della Engelhard negli
ultimi 20 anni:
Il servizio 3° "Tutela dell'Aria" ha risposto che esiste un
solo documento e riguarda una diffida del 9 ottobre 2003 per
superamento dei limiti di emissione delle polveri provenienti dai
camini dei postcombustori n. E/18 e E/19
In data
26 gennaio 2004 la Engelhard ha scritto una
lettera alla ASL RMB in risposta al Documento del 27 Novembre 2003 che
questa aveva redatto in occasione dell'avvio dell'indagine
epidemiologica all'interno dell'Azienda Chimica stessa.
I cittadini non possono condividere né i contenuti
né la forma di questa lettera che non tiene conto delle
decine di migliaia di vite umane che vivono o lavorano nel territorio.
I Cittadini giudicano invece legittima se non doverosa la posizione
assunta dal Servizio Igiene e Sanità Pubblica della ASL RMB
e ringraziano i loro Dirigenti per la professionalità oltre
che per il senso di responsabilità dimostrato in questa
occasione. La stessa cosa non si può dire per molti altri
Enti Istituzionali direttamente responsabili delle Autorizzazioni e dei
Controlli, né di una buona parte della Stampa che ha
ignorato e continua ad ignorare questo problema.
Il
9 febbraio 2004 alle ore 13,45 circa si
è udito in
grosso boato. Dopo un po'
hanno suonato le sirene. Chi si è affacciato alla finestra
ha scorto una nube di fumo proveniente dalla Engelhard.
Era
esploso un forno dell'impianto di smaltimento di rifiuti pericolosi.
Un guasto tecnico aveva provocato un innalzamento rapido della
temperatura di un forno fino a 800°C. con la conseguente
esplosione e scardinamento di un portellone e la fuoriuscita di fiamme
e fumo nero misto a vapore che ha reso l'aria irrespirabile. Il fatto
è estremamente grave perché l'impianto era stato
adeguato alle nuove norme da appena un mese e quindi, avrebbe dovuto
essere più sicuro di quello precedente ormai obsoleto.
Ma la cosa più grave è che la Società
ha cercato di minimizzare l'incidente rispondendo ai cittadini che
telefonavano per informazioni che si trattava di un quadro elettrico
andato in corto circuito. L'Azienda non ha chiamato i Vigili del Fuoco,
perché è intervenuta una squadra antincendio
interna, mentre i Carabinieri e i tecnici del NOE sono intervenuti in
ritardo e solo dopo insistenti sollecitazioni dei Cittadini. Di fatto,
senza l'intervento immediato dei cittadini, l'accaduto sarebbe potuto
passare inosservato!
Tutti i Cittadini di CASE ROSSE, SETTECAMINI, SETTEVILLE, LUNGHEZZA e
LA RUSTICA devono porsi il problema della loro salute perché
un impianto di smaltimento di rifiuti pericolosi non può
coesistere in mezzo a quartieri così popolati. Per informare
i cittadini è stato predisposto il seguente Volantino:
In data
23 febbraio 2004 la ASL RMB ha redatto un
nuovo documento in cui ribadisce la pericolosità dei
possibili inquinanti cancerogeni, persistenti e bioaccumulabili e
quindi prevede la sospensione della costruzione dei 210 alloggi a
ridosso dello stabilimento chimico Engelhard.
In data
11 marzo 2004 il Sindaco di Roma risponde
alla ASL RMB in merito alla costruzione dei 210 alloggi a poche decine
di metri dalla Engelhard
"che i concessionari hanno
già iniziato, a loro carico, le opere di urbanizzazione...
in attesa del completamento delle indagini epidemiologiche... il Comune
di Roma non può fermare l'esecuzione dell'intervento in
assenza di un giudizio completo, definitivo e certo circa
l'incompatibilità dell'Insediamento...e la convenzione
prevede la distanza minima di 200 metri dal perimetro della Engelhard,
classificata come Industria di 1° Classe".
Ai cittadini fa piacere che il Sindaco
"confermi la sua
più viva preoccupazione ed ogni attenzione per i gravi
problemi esposti dalla ASL RMB" ma farebbe ad essi
sicuramente piacere se confermasse anche la posizione assunta nel
dicembre scorso in una Assemblea pubblica a Case Rosse quando si
espresse sulla incompatibilità della Engelhard vicina alle
abitazioni. Infatti un
impianto di smaltimento di rifiuti
pericolosi al centro di un territorio densamente abitato
non
è compatibile e basta!
La ASL RMB nel documento del 23/02/04 specifica che
"l'art.
94 del Regolamento Comunale di Igiene che la distanza di un'industria
insalubre di 1° classe dalle abitazioni non possa essere minore
di 200 metri, e che possa essere imposta una distanza maggiore ogni
qualvolta se ne riconosca la necessità, come ragionevolmente
è opportuno fare nel caso in questione". Per
esempio è stata evidenziata da uno studio recente una
presenza preoccupante di sarcomi dei tessuti molli (tumori) nel raggio
di 2 chilometri da un inceneritore in provincia di Mantova. Ma dobbiamo
proprio aspettare i risultati delle indagini epidemioloche come
è successo a Porto Marghera e a Priolo? E' mai possibile che
prevalgano sempre gli interessi economici sulla salute e sulla vita dei
Cittadini?
Oggi
19 marzo 2004 insieme ai nostri Volantini
circolano quelli dei Lavoratori della Engelhard.
Questo dell'occupazione dei Lavoratori è un vero problema
che noi tutti sentiamo. Per questi 45 lavoratori interessati
dall'impianto da trasferire noi ci batteremo affinché la
Pubblica Amministrazione trovi una loro ricollocazione.
Siamo tuttavia molto preoccupati per il contenuto del volantino che
indica una grave mancanza di informazione dei lavoratori sui pericoli
del loro ambiente di lavoro, più a rischio di quello dei
vicini abitanti, con particolare riferimento all'impianto di
smaltimento di rifiuti pericolosi.
Questa mattina
21 marzo alla Manifestazione di Settecamini
eravamo circa 300 persone. Abbiamo notato che ancora oggi
sono molti i cittadini che non conoscono né il problema
della mortalità per tumori superiore del 30% rispetto alla
media di Roma né la presenza nel nostro territorio
dell'impianto di smaltimento di rifiuti pericolosi della Engelhard. Tra
l'altro pure noi ne siamo venuti a conoscenza solo recentemente anche
se invece funzionava da 50 anni.
La
Vice Presidente della Provincia, On. ROSA RINALDI,
rappresentata dal dr. Fortunati,
ha condiviso la richiesta
dei cittadini di delocalizzare l'impianto di smaltimento di rifiuti
pericolosi situato presso l'industria chimica Engelhard di
Via di Salone, e di
trovare una soluzione per i 45 dipendenti
che lavorano per questo impianto.
I Cittadini hanno ribadito la richiesta di una
indagine
epidemiologica per tutte le malattie ed i tumori che
colpiscono gli abitanti di Case Rosse, Settecamini, Setteville, La
Rustica e Lunghezza
Giovedì 15 Aprile 2004 la puntata de LE
IENE ha presentato un servizio di Sortino sulla questione dello
stabilimento chimico Engelhard. Il servizio può essere visto
in streaming (cioè direttamente online, non scaricabile)
all'indirizzo
http://www.iene.it/programma/2004/04/15/puntata.shtml
cliccando su "Case & Fabbriche" oppure è scaricabile
e consultabile offline:
Nel mese di Aprile, inoltre, il problema della Engelhard è
andato in tv una seconda volta, questa volta durante la trasmissione
"MAURIZIO COSTANZO SHOW". Anche in questo caso potere scaricare il
filmato e vederlo offline:
Cittadini hanno ribadito la richiesta di una
indagine
epidemiologica per tutte le malattie ed i tumori che
colpiscono gli abitanti di Case Rosse, Settecamini, Setteville, La
Rustica e Lunghezza